WALL BOX PER RICARICARE L’AUTO: PRATICITÀ E RISPARMIO
Pubblicato da Risparmio Energia in Auto Elettrica · 8 Aprile 2022
Tags: auto, elettrica, ricarica, wallbox
Tags: auto, elettrica, ricarica, wallbox

In Italia il 70% degli e-driver ne possiede una e conferma di
utilizzarla come unico charging point nel 38% dei casi mentre, per il futuro,
le stime indicano un installato a oltre 3,2 milioni nel nostro Paese entro il
2030.
Si chiamano wall box, tradotto letteralmente in italiano scatole
a parete, ed è il termine con cui vengono ormai comunemente identificate le
stazioni per ricaricare le auto elettriche (BEV e ibride plug-in) in ambito
domestico, oppure spesso utilizzate su suolo privato ad accesso pubblico.
COME FUNZIONANO LE WALL BOX

Le wall box sono disponibili con potenze differenti, le più
diffuse partono da 3,4 kW, per salire a 7,4 kW fino a 22 kW in trifase.
L’installazione, a seconda dei kW supportati, richiede un adeguamento della
potenza del contatore e la potenza della stazione di ricarica in fase
d’acquisto va valutata soprattutto in base alla potenza massima con cui è
possibile ricaricare la propria auto: inutile, ad esempio, installarne una da
22 kW se il veicolo consente ricariche fino a 7 kW.
Le wall box
sono in grado di trasferire la corrente al veicolo in maniera stabile,
prevenendo surriscaldamenti ed eventuali sbalzi di tensione. Inoltre le wall
box più diffuse sono “intelligenti” e quindi in grado di monitorare il flusso
di corrente alla vettura in modo da ridurlo oppure ottimizzarlo, se necessario,
per evitare che il contatore salti a causa di sovraccarichi dovuti, ad esempio,
all’utilizzo di più elettrodomestici contemporaneamente.
Le wall box
rappresentano inoltre il giusto compromesso tra velocità di ricarica e
risparmio. Le ricariche domestiche sono sensibilmente vantaggiose rispetto a
quelle effettuate presso le stazioni pubbliche. Si stima una spesa di 0,30 euro
al kW per uso domestico contro tariffe che oscillano tra gli 0,5 e gli 0,79
euro al kW presso le stazioni ultra fast. Inoltre, se la wall box viene
accoppiata a un impianto fotovoltaico il costo può scendere fino a 0,07-0,10
euro per kW.
I NUMERI NEL MONDO E IN ITALIA

Riguardo invece al panorama italiano, secondo un report pubblicato da Motus-E
in collaborazione con Quintegia (a questo link maggiori dettagli) la
presenza di una wall box giocherà un ruolo determinante nella decisione di
acquistare un’auto elettrica.
A conferma di quanto la possibilità di ricaricare il veicolo a
casa propria sia un fattore importante nella scelta di passare all’elettrico
abbandonando l’endotermico, il 65% dei consumatori italiani comprerebbe
un’auto elettrica solo potendo contare sulla possibilità di ricaricarla a casa.
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Riguardo invece a coloro che guidano un veicolo elettrico,
l’installazione di una wall box arriva come risposta a un’esigenza che nasce da
un radicale cambiamento nelle abitudini. Chi può contare sulla comodità di una
ricarica domestica, senza più doversi obbligatoriamente recare presso le
stazioni di servizio, con conseguente perdita di tempo e costi più elevati,
comprende molto presto che si tratta di un accessorio a cui non poter
rinunciare.
[Fonte: e-ricarica.it]